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Una panoramica della società, cultura e letteratura del medioevo latino, dalla nascita della società barbarica alla formazione dei comuni e degli ordini sociali, sino allo sviluppo della scrittura e della cultura cristiana. Il documento illustra la società feudale, i livelli sociali e culturali, lo spazio e il tempo, e la trasmissione della conoscenza attraverso la viva voce e i libri.
Typology: Exams
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Il concetto di medioevo nacque dagli umani quattrocinquecenteschi, loro vedevano negativamente i secoli della storia successivi alla caduta dell’impero romano, poiché vedevano in questa l’interruzione della tradizione classica, un periodo tenebroso, che si è superato solo grazie a loro che hanno ripristinato i valori della cultura antica. Questa visione negativa si accentua con la riforma protestante, ma ancora di più con l’illuminismo, che interpretava i secoli del medioevo come dominati dalle barbarie, dall’irrazionalità e dalla superstizione religiosa. Questa concezione è affermata dalla storiografia ottocentesca che concepisce ancora medioevo e medievale come termini negativi. Per quanto riguarda la storia della letteratura durante il medioevo, questa è caratterizzata sia dall’unità di cultura dell’Europa occidentale, sia dallo svilupparsi di diverse lingue volgari. Il medioevo latino è il correspettivo linguistico-letterario di una società sostanzialmente compatta, che sviluppa strutture sociali e modelli mentali molto omogenei, sotto il segno dell’universalità del cristianesimo. I primi elementi delle lingue e letterature volgari maturano da questo periodo. SOCIETA’ BARBARICA, FEUDALE, URBANA Nei centri barbarici vigeva una società agraria chiusa, con attività agricole limitate e di scarsa produttività, con scambi e commerci ridotti, ogni rapporto era concepito come potere personale. La nascita dell’impero dio Carlo Magno ripropone una nuova un’unità, che vede una ripresa delle attività culturali, e c’è una riorganizzazione delle strutture civili, qui si definisce il feudalesimo. Qui vediamo una crescita demografica, un’estensione dei terreni coltivati, lo sviluppo della produzione agricola e la formazione dei centri urbani che promette la ripresa delle attività commerciali. In Italia lo sviluppo della civiltà urbana e mercantile genera l’istituzione del Comune, che si svincola dalle autorità imperiali e feudali, all’interno di questo si sviluppano una serie di corporazioni e di micropoteri in lotta tra loro. Queste linee di tendenza della società sono presenti in forme differenziate nei diversi centri dell’Italia centro-settentrionale. STRATI SOCIALI E LIVELLI CULTURALI Intorno al 10° secolo all’interno della società si formano 3 ordini: Oratores: coloro che si trovano all’interno del clero, a cui non spetta solo la preghiera, ma anche le istituzioni scolastiche e culturali. Bellatores: hanno il controllo della violenza pubblica, secondo i valori e le norme della cavalleria. Laboratores: detengono gli strumenti della produzione agricola. Lo sviluppo dei comuni porta alla formazione di nuovi ceti laici, costituiti da burocrati e amministratori, mercanti e artigiani, essi possono essere designati come Borghesi. A ogni strato sociale corrisponde un livello culturale. Per lungo tempo la cultura scritta è stata controllata esclusivamente dal clero, così come l’attività amministrativa. I signori feudali inizialmente non possedevano la scrittura, ma dall’11° secolo si afferma una cultura feudale laica. Nascono personaggi intermedi tra il clero e i feudali laici chiamati : Clerici Vagantes. Un determinato ruolo è svolto da una serie di personaggi in movimento: ciarlatani, mimi, giullari, attori vagabondi, pellegrini e cantastorie, questo mondo brulicante e caotico è definito cultura del carnevale. SPAZIO, TEMPO, RAPPORTI SOCIALI Nella società medioevale lo spazio non è individuato o misurato particolarmente, ma è in porzioni globali, ordinano e classificano in schemi gerarchici, gli oggetti che si trovano allo stesso livello vengono messi uno a fianco all’altro. Il tempo è ritmico, misurato secondo il vario disporsi delle stagioni, secondo gli avvicendamenti naturali. Soltanto lo sviluppo dell’attività mercantile e delle prime forme di lavoro salariato urbano introdurrà una concezione economica e quindi meccanica del tempo. Le notizie arrivano sempre con grande ritardo e subito vengono adeguate alla memoria della vita locale. A sua volta la memoria si traduce in storia, che tende a fondere il passato in un tutto omogeneo, privo di profondità. Nello spazio e nel tempo gli uomini di ogni società organizzano le loro relazioni e i loro modi di comunicare. La società feudale basa i suoi rapporti
essenzialmente essenzialmente in maniera materiale. Il potere si traduce in forza fisica. Ogni essere è vincolato dal proprio grado sociale e la gerarchia dei sessi relega la donna in una posizione subalterna. Impronta sui rapporti lo sdoppiamento dei valori cristiani: da una parte un potenza senza fini, dall’altra le norme evangeliche. SCRITTURA E LIBRO Le forme culturali si tramettevano attraverso la viva voce degli uomini. Un ruolo determinante lo svolgono i giullari o i clerici vagantes, fondamentali erano anche le predicazioni ecclesiastiche. La produzione materiale e la circolazione dei libri era limitatissima e per lunghi periodi mancarono del tutto, tant’è che venivano considerati oggetti preziosi. Il materiale librario era costituito da pesanti e costose membrane animali su cui ci si fissavano i segni della scrittura. Per le scritture provvisorie restano in uso le tavolette di cera. LA CULTURA CRISTIANA Il sistema di valori determinante e unificante del medioevo è il Cristianesimo, che si fonda sulla Bibbia, in cui si concentra tutta la verità del rapporto tra Dio e l’uomo. Questa veniva trasmessa in latino e rimane alla base della cultura occidentale fino alla riforma protestante. Pian piano nasce la necessità di trasmettere la scrittura in modo che potesse essere interpretata, e questo preoccupava i padri della chiesa. All’interno del medioevo un carattere religioso che si rivela è quello del misticismo: concepire Dio nella solitudine e nell’ascesi, una contemplazione interiore di verità assolute al di là della razionalità. Parallelamente si sviluppa una disposizione razionalistica, che affida alla dialettica, un’argomentazione razionale. Dall’11° al 12° secolo nascono numerosi movimenti religiosi popolari, che si scontano con l’ostilità della chiesa e finiscono per acquistare i caratteri dell’eresia. Questi movimenti sono riassumibili di evangelismo e pauperismo. LA CULTURA ANTICA LATINA E LE ARTI LIBERALI La cultura classica antica mantiene una forma determinante, sia per la lingua latina che per i contenuti e le tradizioni. Verso l’educazione letteraria classica si sviluppa una vera e propria venerazione per il mondo antico. I frammenti delle scritture antiche vengono visti come ombre fantastiche che possono ancora agire sul presente. I libri sono rari e difficilmente reperibili, perciò molti testi classici si conoscono solo per frammenti e citazioni, nella conoscenza culturale depositano spezzoni di testi che però agiscono in modo intenso. La continuità classica è assicurata anche dalle letture e dalla conoscenza di autori latini fondamentali : Virgilio, supremo poeta, maestro di stile; Ovidio, che costruisce la prima erotica; Orazio; Lucano; Stazio; Terenzio. Tra i prosatori ricordiamo Cicerone, come insuperabile oratore e Seneca. RAPPORTI CON ALTRE CULTURE Di poco peso fu la fusione tra la componente latina e cristiana e la componente barbarica. Ben più significativi furono i rapporti con greci, la conoscenza della cultura e della lingua greca fu insistente su quella occidentale latina. Il mondo latino rappresento un’immagine minacciosa, poiché questo aveva una religione diversa e si presentava come una civiltà ben organizzata e animata una forte ed unica religione. Quella ebraica aveva una cultura di altissimo livello, ma era vista come il popolo responsabile della morte di Gesù, e a partire dall’11° secolo la società feudale non tollerava glie ebrei e la loro religione, sancirono la loro inferiorità a livello giuridico, iniziando la loro lunga ghettizzazione.
In età barbarica e nella società feudale la scuola non dipende da istituzioni amministrative centralizzate ma le scuole si formano dove si trovano personalità dotate di un adeguato bagaglio culturale. Tuttavia i più importanti luoghi della cultura medievale sono i monasteri. Tra l’11° e il 12° secolo nella civiltà urbana viene dato al clero il compito delle scuole cittadine. Con la lotta tra il papato e l’imperatore il diritto assume un’importanza fondamentale, in Italia divenne un elemento caratterizzante della cultura. Si approfondì anche lo studio della medicina e della musica. Occasione di trasmissione essenziale orale e popolare sono le feste religiose e profane : carnevale e fiera. Il dato di maggior importanza è nel 12° secolo, con la nascita delle università, dunque si formano i primi organismi di livello superiore.